Canoa Quebrada: deserto, dune e onde blu

Lunghe spiagge da percorrere con i buggy, dune di sabbia che contrastano con il blu intenso del mare, kate surf che solcano le onde guidate dal vento e ancora pace e tranquillità: questa una breve descrizione di Canoa Quebrada, piccolo villaggio selvaggio e sperduto del Brasile, on ancora scoperto dal turismo di massa, situato a 160 km a nord est di Fortaleza.

E’ un autentico angolo di paradiso di straordinaria bellezza, che conserva ancora inalterata quell’atmosfera magica e incantata di luogo genuino e fuori dal tempo.

Pur vantando una delle spiagge più belle e incontaminate di tutto il Paese, fino a qualche decennio fa Canoa Quebrada era un piccolo e anonimo villaggio di pescatori, con strade sterrate, meta per lo più di hippies, turismo locale o gite giornaliere.

Negli ultimi anni ha subito un certo sviluppo edilizio: sono sorte molte strutture attrezzate, come posadas, negozi e ristorantini, anche se rimane una meta di nicchia, ancora poco conosciuta dal turismo di massa.

La località, circondata dal deserto, è più simile ad un villaggio dalle sembianze sonnolente, piuttosto che ad un vero e proprio centro balneare.  Ma è proprio questo il suo fascino, la sua unicità e la sua vera bellezza.

Le lunghe spiagge bianchissime e quasi deserte si alternano a finissima sabbia color rosa. Alte scogliere di roccia rossa, quasi a picco sul mare, lasciano il posto ad un susseguirsi di dune dorate, che contrastano con il blu intenso del mare e del cielo.  Colpiscono i forti contrasti di colore, il sottile gioco di luci ed ombre, i tratti e le sagome del paesaggio, così ben delineati e pittoreschi, da apparire quasi surreali, come se fossero stati dipinti da un pittore.

Il centro della cittadina è rappresentata da un’unica via, la Broadway, interamente pedonale, molto curata e pulita, praticamente il cuore del divertimento notturno. Qui si affacciano i negozietti, si può gustare cibo di ogni tipo, dal brasiliano, all’argentino, alla cucina vegetariana, si può bere fino a notte fonda.

I locali sono di recente ristrutturazione, dal design originale e ricercato, per lo più ispirati al gusto occidentale.  Alcuni sono di proprietà d’italiani, che, sedotti dal fascino di questo posto stupendo,  si sono trasferiti qui per godersi l’eterna estate e nella speranza, perché no, di fare anche fortuna.

Basta però allontanarsi qualche passo, spingendosi semplicemente verso la strada parallela, per trovare ancora case in costruzione, strade sconnesse, baracche, umili dimore di povera gente, per rendersi conto che siamo ancora in un posto in via di sviluppo.

A Canoa la vita scorre lenta, semplice e tranquilla, in completo relax. Le tiepide onde dell’oceano si infrangono sulla spiaggia, mentre un dolce venticello rende piacevolmente sopportabile la temperatura di 40 gradi, che è quasi una costante di questi luoghi tropicali.

Coraggiosi surfisti cavalcano ogni giorno le onde, lanciandosi in mille acrobazie e peripezie, lasciandosi guidare dalle loro vele. Complice il costante vento e il mare sempre mosso, Canoa è considerata infatti il luogo ideale per praticare il kate-surf.

L’inesorabile alternarsi delle maree scandisce il passare del tempo e crea effetti suggestivi.

Nelle piccole piscine d’acqua i bimbi si trastullano, vicino a barche quasi sommerse dalla sabbia, che sembrano abbandonate da chissà quanto tempo. Verso sera piccoli ometti giocano a pallone in riva al mare, sognando di diventare grandi calciatori e costruiscono barchette in miniatura, che fanno gareggiare in interminabili competizioni.

I pescatori  salpano con i loro piccoli e caratteristici “velieri” costruiti in modo rudimentale in legno, per procurarsi il pescado per la giornata, mentre venditori ambulanti di ogni genere percorrono su e giù la lunga spiaggia offrendo mercanzie di ogni tipo: quadri variopinti, costumi coloratissimi, coperte ricamate, amache, bigiotteria. Non mancano oggetti stravaganti, come bastoni ornati con rappresentazione di mostri con pietre dure, dragoni, con inserti di serpente o  suppellettili realizzati con pelle di anaconda, proveniente dalla vicina amazzonia.

Qualche intrepido ambulante propone anche sfiziosi stuzzichini, come il formaggio di capra abbrustolito su una brace portatile, dolcetti di cocco mischiati con il famoso cacao brasiliano e addirittura ostriche, custodite dentro uno scatolone di cartone, servite e aperte in diretta, da condire con sale e lime.

E’ diventato, inoltre, ormai famoso il carretto trascinato da un mulo, che percorre la  spiaggia, proponendo spremute di frutta fatte al momento o scenografici cocktail realizzati all’interno di ananas e abbelliti con ornamenti di frutta tropicale.

Gli intraprendenti commercianti sono sempre gentili, disponibili, cordiali e sorridenti. Mai assillanti o invadenti. Vivono e lasciano vivere, pervasi da  quell’allegria e quel contagioso buon umore tipico del popolo brasiliano.

Nei bar sulla spiaggia si può gustare dell’eccellente pesce fresco, direttamente in riva al mare, con le onde che, durante l’alta marea, arrivano fino a lambire i piedi dei turisti.

Gamberoni, granchi e aragoste, venduti a prezzi accettabili e bassi se paragonati agli standard europei, riscuotono un grande successo.

Per rilassarsi ci si può abbandonare nelle mani di abili massaggiatrici per 45 minuti o ci si può accontentare di un fugace massaggio alla testa di 10 minuti, fatto con olio di cocco, direttamente sulla sdraio vicino alla battigia.Il tutto avviene proprio in riva al mare, senza dover neanche fare la fatica di spostarsi, cullati dal dolce e melodico sottofondo delle onde che si infrangono sulla riva.

Sulla spiaggia, per le strade scorazzano a tutta velocità baggy, fuoristrada completamente aperti, che rappresentano il principale veicolo di trasporto per girare la zona. Con i baggy si possono fare molte escursioni,  spingendosi fino alle dune limitrofe o andando ad esplorare altre spiagge lontane, attraversando paesaggi altrettanto suggestivi.

A completare questo quadretto c’è il sottofondo di musica reggae, che dà l’impressione di essere più in Giamaica che il Brasile e che contribuisce a creare un’atmosfera ancora più spensierata.  Solo a volte, per esempio durante le serate di luna piena, risuonano vivaci le note della lambada, della salsa o di qualche altro ballo latino, provenienti dai falò organizzati sulla spiaggia.

Trascorrere una settimana a Canoa Quebrada vuol dire fare un tuffo in un mondo al di fuori del tempo e dello spazio,  lasciarsi sedurre dall’ozio del dolce far niente, farsi cullare dal mare, bevendo cocktail al ritmo di reggae e mangiando aragosta, tra un massaggio e l’altro. Vuol dire dimenticare l’orologio, lo stress, la fretta e i ritmi sempre più incalzanti e alienanti imposti dalla quotidianità di una civiltà industrializzata e che molti credono essere, forse a torto , più evoluta.

Quale modo migliore per concedersi una pausa, ricaricare le pile e soprattutto ricordarsi quanto sia bello godersi la vita?

 

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