Giacomo la spazzola per tartufi di design di Gufram
Dalla collaborazione con Gufram arriva il nuovo pezzo del kit dedicato al Tartufo Bianco d’Alba: la spazzola da tartufo – immaginata da Job Smeets – dedicata al genio di Giacomo Morra
Anche quest’anno si rinnova il sodalizio tra Design e Fiera Internazionale Tartufo d’Alba.La proposta del 2020 si inserisce nel percorso cominciato già nel 2017 dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo alla ricerca della bellezza e della praticità finalizzato ad arricchire l’esperienza sensoriale di tutti i gourmet e degli appassionati di tartufo.
Per questa edizione l’incarico di progettare un oggetto di design da usare nell’ambito del progetto Kit per il Tartufo Bianco d’Alba, iniziativa che ogni anno coinvolge un’azienda di design nella progettazione di un prodotto ad hoc per il tartufo, è stato affidato a Gufram, il brand italiano di design che da sempre si contraddistingue per la sua identità e creatività dirompente.
Nasce così GIACOMO, l’ergonomica e funzionale spazzola da tartufo dal design eccentrico e surreale. Un oggetto ideato direttamente dal genio anticonformista e rivoluzionario di Job Smeets, fondatore dell’eclettico e controcorrente Studio Job, famoso in tutto il mondo per le sue opere che, concepite per il mondo del collezionismo e dei musei, travalicano i confini tra design e arte, coniugando una forza espressiva all’avanguardia con una abilità artigianale unica.
Punti di forza di questo accessorio per tartufi, sono sicuramente il design accattivante, la forma di “naso” alquanto particolare, l’alto livello di artigianità e la qualità dei materiali con cui è costitutita, che si integrano perfettamente con le caratteristiche di funzionalità e di alta maneggevolità che un oggetto di questo tipo deve necessariamente possedere.
La scelta della forma del naso non è casuale, anzi soddifa un duplice obiettivo ed è particolarmente evocativa e aderente alla storia del Tartufo Bianco d’Alba: da una parte rappresenta un chiaro rimando a quell’esperienza olfattiva che anticipa il piacere del gusto e costituisce l’essenza stessa del Tartufo Bianco d’Alba, dall’altra è un tributo al grande fiuto di Giacomo Morra – considerato l’ideatore della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba e della sua storia di successo internazionale – alla sua intuizione, negli anni ’50 di promuovere nel mondo il Tartufo Bianco d’Alba .
Il naso rappresentato, infatti, non è quello di una persona qualunque, bensì si tratta della stessa confromazione del naso di Morra – a cui persino il nome dell’oggetto rende omaggio– resa possibile anche grazie al meticoloso lavoro di ricerca fatto tra le fotografie di archivio.
Lo scultoreo naso con finitura in oro 24 carati è realizzato da maestri orafi con le più innovative tecniche della gioielleria di alta gamma, mentre la spazzola incastonata presenta setole in fibra di tampico 100% naturale, seguendo i principi di performance divulgati dal Centro Nazionale Studi Tartufo.
“Un diamante della terra così prezioso merita un kit dedicato, che quest’anno arricchiamo di un nuovo oggetto, sempre alla ricerca del giusto equilibrio tra il design e la funzionalità – dichiara Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
Il rito del tartufo, della cucina, dello stare insieme, sono principi in cui crede molto anche Gufram, un’azienda che nonostante la fama internazinale rimane fortemente legata al territorio delle Langhe dove ha la propria sede, Ed è proprio questo attaccamento al Piemonte e alle sue eccellenze che ha dato vita a questa collaborazione, nata per caso proprio durante una cena con Liliana, Stefano e Barbara del team dell’Ente Fiera – Presidente, Direttore e Responsabile dell’Organizzazione Eventi. Un sodalizio che si estende anche nella fornitura degli allestimenti di design e di sculture domestiche che andranno ad impreziosire gli spazi della Sala Beppe Fenoglio e della nuova cornice del Castello di Roddi, che saranno impreziositi dalle sculture domestiche del brand.
Con questo progetto Gufram, che fin dalla sua nascita nel 1966 ha creato icone del design entrate a far parte dell’immaginario collettivo, ma che per la prima volta si è cimentata in un oggetto per la tavola, conferma ancora una volta la sua attitudine alla sperimentazione, sia estetica che progettuale, e quello spirito radicale unico, capace di dare origine a oggetti simbolo che travalicano la funzione e la scala dimensionale.